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Hydrogen Valley in Italia, hub per lo sviluppo dei territori

L’esempio della Puglia Green Hydrogen Valley 

July 04, 2024
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Hydrogen Valley in Italia, hub per lo sviluppo dei territori

L’esempio della Puglia Green Hydrogen Valley 

July 04, 2024
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Hydrogen Valley in Italia, hub per lo sviluppo dei territori

L’esempio della Puglia Green Hydrogen Valley 

July 04, 2024
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L’idrogeno è uno dei vettori energetici di riferimento per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalla strategia nazionale ed europea al 2030 e al 2050.  

L’Europa, infatti, intende raggiungere entro il 2030 una capacità di elettrolisi di 40 GW, in modo che l’idrogeno arrivi a rappresentare, entro il 2050, una quota pari al 13-14% del mix energetico (oggi si attesta al 2%). Così facendo l’Unione europea aspira a diventare il più grande mercato dell’idrogeno rinnovabile al mondo.

hydrogen valley

La priorità dell’UE è quella di sviluppare l’idrogeno rinnovabile usando principalmente energia solare ed eolica, anche se nel breve e medio periodo si prevede l’impiego di altre forme di idrogeno a basse emissioni di carbonio. 

Tra le diverse iniziative per favorire lo sviluppo di questo green gas vi sono le “Hydrogen Valley” (Valli dell’Idrogeno), ecosistemi territoriali ove produrre idrogeno per favorire il suo impiego nelle industrie presenti in quel distretto e nel trasporto locale.    

Secondo la Hydrogen Valley Platform, la piattaforma di collaborazione globale, che censisce le principali Hydrogen Valley europee e mondiali, ci sono già 90 Valli dell’Idrogeno in tutto il mondo, di cui 68 in Europa.

Che cosa sono le Hydrogen Valley? 

hydrogen valley

Le Hydrogen Valley sono veri e propri hub territoriali che promuovono la produzione e l’utilizzo di idrogeno favorendo il dialogo tra istituzioni pubbliche, nazionali e locali, imprese, associazioni, Università ed enti di ricerca.

Grazie al loro approccio integrato, aprono la strada alla configurazione di economie a idrogeno localizzate in specifiche aree geografiche.  Esse, quindi, sono considerate incubatori e acceleratori di uno dei vettori chiave per la decarbonizzazione e delle tecnologie per il suo sviluppo.  

Si tratta oramai di un fenomeno globale grazie a nuovi progetti integrati che stanno emergendo in tutto il mondo.

Secondo i parametri individuati dalla Hydrogen Valley Platform le Hydrogen Valley hanno le seguenti caratteristiche:  

hydrogen valley
  1. Sviluppo su grande scala. La creazione di Hydrogen Valley comporta ingenti investimenti. Si tratta infatti di hub di grandi dimensioni in grado di produrre e distribuire idrogeno su grande scala. 
     
  2. Ambito geografico ben definito. Le Valli dell’Idrogeno vengono progettate e costruite in base alle caratteristiche specifiche di un territorio. Potrebbero avere un focus locale o regionale (per esempio un grande porto e il suo hinterland), oppure anche un più ampio livello di estensione, nazionale o internazionale (ad esempio, un corridoio di trasporto lungo un importante corso d'acqua). 
     
  3. Estensione all'intera Value Chain. I progetti non riguardano la mera produzione dell’idrogeno, ma interessano l’intera catena del valore, dal trattamento, allo stoccaggio, fino alla distribuzione dell’idrogeno. Nella maggior parte dei casi, l’ecosistema comprende anche gli impianti di generazione di energia pulita con cui alimentare gli elettrolizzatori. 
  1. Fornitura per diversi usi finali. È previsto che l’idrogeno prodotto vada a servire diversi settori, dalla mobilità, all’industria, consentendo ai poli di produzione di condividere infrastrutture, quindi costi, dando il via a virtuosi modelli di collaborazione a livello locale. 
     
  2. Fattibilità del progetto. I progetti devono avere una concreta possibilità di realizzazione, escludendo le proposte che rischiano di rimanere solo sulla carta.

I finanziamenti europei 

Una forte spinta alla diffusione dell’idrogeno arriva anche dagli Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo (IPCEI), progetti di cooperazione europea in cui le aziende, gli Stati membri e la Commissione Europea, ciascuno con il proprio ruolo, lavorano insieme per raggiungere un obiettivo comune. In tema di idrogeno sono stati approvati l’IPCEI Hy2Tech (luglio 2022) dedicato allo sviluppo di nuove tecnologie legate all’idrogeno, l’IPCEI Hy2Use (settembre 2022) incentrato sulle applicazioni dell’idrogeno nel settore industriale e l’IPCEI Hy2Infra (febbraio 2024) dedicato allo sviluppo di poli regionali dell’idrogeno che contribuiscono alla creazione di una rete UE dell’idrogeno. Quest’ultimo prevede che i sette Stati membri coinvolti forniscano fino a 6,9 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, l’importo di aiuti più elevato approvato finora per gli IPCEI nel campo dell’idrogeno (l’IPCEI Hy2Tech prevedeva 5,4 miliardi di euro complessivi per 15 Paesi, l’IPCEI Hy2Use 5,2 miliardi di euro complessivi per 13 Paesi).  

Ci si aspetta che il finanziamento dell’IPCEI Hy2Infra sia in grado di sbloccare ulteriori 5,4 miliardi di euro di investimenti privati, per un totale di oltre 12 miliardi di euro. Si tratta di un passo importante per la filiera dell’idrogeno, per il cui sviluppo risultano fondamentali i finanziamenti pubblici e gli incentivi al fine di rendere economicamente sostenibili, per le iniziative basate su questa tecnologia, non solo gli investimenti iniziali ma anche i costi della successiva fase operativa. 

Il progetto Puglia Green Hydrogen Valley per l’Italia 

hydrogen valley

Puglia Green Hydrogen Valley è una delle prime iniziative per la produzione di idrogeno verde su larga scala in Italia e prevede la realizzazione di due impianti per la produzione di idrogeno verde a Brindisi e Taranto, per una capacità di elettrolisi complessiva di 160 MW. Si stima che, una volta a regime, gli impianti saranno in grado di produrre circa 250 milioni di metri cubi di idrogeno verde all’anno.

Si tratta di un progetto di rilevanza nazionale, portato avanti da una società di scopo, la Puglia Green Hydrogen Valley – PGHyV Srl, composta da Edison, azionista industriale di riferimento, Sosteneo Energy Transition Fund, società dell’ecosistema Generali Investments focalizzata su progetti infrastrutturali per le rinnovabili e sistemi innovativi legati alla transizione energetica, e Saipem, leader globale nell'ingegneria e nella costruzione di grandi progetti nei settori dell'energia e delle infrastrutture.

La fornitura di energia rinnovabile per gli elettrolizzatori sarà assicurata tramite impianti dedicati, sviluppati sia direttamente dalla società veicolo - Puglia Green Hydrogen Valley - che dal Gruppo Edison, mentre l’acqua proverrà dai depuratori dall’Acquedotto Pugliese.

Gli obiettivi della Puglia Green Hydrogen Valley: 

  • Accelerare la diffusione dell’idrogeno verde nel mix energetico nazionale.
  • Utilizzare l’idrogeno verde prodotto per la decarbonizzazione del territorio, con particolare attenzione al settore industriale e nello specifico al polo siderurgico tarantino.
  • Massimizzare le sinergie sul territorio e favorire lo sviluppo di competenze per la creazione di una filiera locale.

 

A conferma della sua concretezza, il progetto Puglia Green Hydrogen Valley è stato selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito del bando IPCEI “Hy2Infra” per un finanziamento fino a 370 milioni di euro. Inoltre, il progetto che è stato identificato dalla Puglia come un’opportunità strategica per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di transizione energetica che la Regione si è prefissata, per la decarbonizzazione del proprio settore industriale e in particolare del polo siderurgico tarantino. Il progetto, infatti, gode anche del supporto di Dri D’Italia S.p.A., società partecipata al 100% da INVITALIA, che si propone di utilizzare idrogeno verde in impianti di preridotto.

Si configura come un modello di sviluppo sostenibile per la diffusione di idrogeno verde su larga scala, facendo leva sulle sinergie tra pubblico e privato per creare una nuova politica industriale, attenta alla sostenibilità ambientale e sociale, oltre che alla competitività del territorio. Il progetto è infatti il coronamento di una virtuosa collaborazione avviata da tempo tra soggetti privati e Pubblica Amministrazione, che insieme riescono a “fare sistema” avendo come scopo finale il benessere del territorio, delle persone che lo abitano e il sostegno alle industrie locali. 

In quest’ottica sono state coinvolte importanti realtà regionali, come l’Acquedotto Pugliese (“AQP”) con il quale è stata avviata una collaborazione per: 

  • La messa a disposizione da parte di AQP dei volumi di acque reflue (acque di scarico non utilizzabili per altri usi civili e/o industriali) provenienti dai depuratori gestiti dallo stesso.
  • La messa a disposizione da parte di PGHV ad AQP di quota parte dell’ossigeno che sarà prodotto dagli impianti H2 per destinarlo al ciclo industriale di depurazione delle acque gestito da AQP.

 

Il tutto in una logica circolare di sostenibilità, innovatività ed efficienza, anche mediante il possibile sviluppo di un ecosistema digitale su scala reale per il monitoraggio e la gestione degli impianti H2.

hydrogen valley

La “Puglia Green Hydrogen Valley” risulta, inoltre, sinergica al progetto di Snam in Puglia, anche esso tra i beneficiari del finanziamento IPCEI “Hy2Infra”, che prevede la realizzazione di un‘infrastruttura di trasporto dedicata all’idrogeno tra Brindisi e Taranto, sia attraverso la riconversione di condotti esistenti («repourposing») sia attraverso la realizzazione di nuove tratte, per una lunghezza totale di circa 110 km. 

Tale infrastruttura rientra tra gli importanti investimenti che Snam sta pianificando su tutta la rete nazionale per il trasporto di idrogeno attraverso la futura rete europea di idrogenodotti progettata insieme ad altre aziende -. la EU Hydrogen Backbone – che consentirà di collegare la Puglia Green Hydrogen Valley con la rete delle Hydrogen-Valley europee.

L’avvio di queste iniziative dimostra che in Italia il cambiamento verso l’idrogeno è già cominciato.  

TOPIC / TAG

Idrogeno
Green gas

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