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Gestione e recupero delle acque reflue nell’industria

Una panoramica su tecnologie e trattamenti

03 aprile 2025
Gestione e recupero delle acque reflue nell’industria

Gestione e recupero delle acque reflue nell’industria

Una panoramica su tecnologie e trattamenti

03 aprile 2025
Gestione e recupero delle acque reflue nell’industria

Gestione e recupero delle acque reflue nell’industria

Una panoramica su tecnologie e trattamenti

03 aprile 2025
Gestione e recupero delle acque reflue nell’industria

L'acqua è una risorsa indispensabile per la sopravvivenza degli esseri umani: non solo garantisce il mantenimento degli ecosistemi naturali, ma permette il funzionamento dei settori agricolo e industriale.

Tuttavia, la crescente pressione sulle risorse idriche, causata dall'incremento demografico, dallo sviluppo economico lineare e dai cambiamenti climatici, rende sempre più urgente un approccio sostenibile nella gestione di questa risorsa.

A livello globale, secondo le statistiche della FAO’s Aquastat i prelievi globali di acqua dolce si attestano sui 3.928 km³ all'anno.

Di questa cifra, si stima che il 44% (1.716 km³ all'anno) di quest'acqua venga consumato soprattutto dall'agricoltura e il restante 56% (2.212 km³ all'anno), una volta utilizzato, venga rilasciato nell'ambiente come acqua di scarico sotto forma di effluenti municipali e industriali e di acque di drenaggio agricole.

In questo contesto, l'industria rappresenta per importanza il secondo comparto per prelievi idrici totali, superato solamente dall’agricoltura.

Anche in Italia la situazione è complessa: nel 2023, secondo dati ISPRA, la disponibilità di risorse idriche ha registrato una riduzione del 18,4% rispetto alla media annua del periodo 1951–2023.

In questo contesto, una gestione efficiente del trattamento delle acque reflue rappresenta non solo una necessità ambientale, ma anche un'opportunità strategica per promuovere l'economia circolare e garantire la sostenibilità a lungo termine dei processi produttivi.

Gestione delle acque nell’industria: stato attuale e sfide

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L'industria italiana è uno dei principali utilizzatori di acqua dolce, con settori come quello alimentare, chimico e tessile che richiedono ingenti quantità di acqua per i loro processi.

Le regioni del Nord Italia, come Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, concentrano la maggior parte dei consumi industriali, grazie alla presenza di grandi distretti produttivi (ISTAT 2023).

Tuttavia, la gestione idrica nel settore industriale italiano presenta ancora significative inefficienze, dovute a infrastrutture obsolete e a processi produttivi e di trattamento delle acque stesse poco ottimizzati.

Alcune delle maggiori sfide che le imprese ti trovano ad affrontare riguardano:

  • Pressione climatica e ambientale. I cambiamenti climatici hanno reso la disponibilità di acqua sempre più imprevedibile. Fenomeni climatici come la siccità riducono le riserve disponibili, mentre alluvioni ed eventi estremi ne compromettono la qualità.
     
  • Normative stringenti. Le aziende devono adeguarsi a un panorama normativo in continua evoluzione. La crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale impone l'adozione di soluzioni innovative per ridurre l'impatto ambientale.
     
  • Inadeguatezza tecnologica. Molte imprese operano ancora con sistemi di gestione delle acque inefficaci, che causano sprechi e costi elevati. L'implementazione di tecnologie avanzate richiede un cambiamento culturale e un investimento iniziale significativo.

Normative sul riuso delle acque industriali: obblighi e incentivi

Dal punto di vista legislativo, la Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE costituisce il principale riferimento europeo per la gestione sostenibile delle risorse idriche, stabilendo un quadro normativo chiaro per ridurre l’inquinamento e promuovere il riuso delle acque reflue.

A integrazione di questa, il Regolamento (UE) 2020/741 introduce prescrizioni minime per il riutilizzo delle acque reflue urbane affinate a scopo irriguo, promuovendo un approccio basato sulla gestione del rischio, che tiene conto delle caratteristiche specifiche del luogo in cui le acque saranno utilizzate e della classificazione delle stesse in base alla qualità e agli usi consentiti.

A livello nazionale, il Decreto Legislativo 152/2006 specifica le linee guida per il trattamento delle acque industriali, imponendo limiti rigorosi alla qualità degli scarichi, mentre il DM Ambiente 185/2003 stabilisce i requisiti, le metodologie e i parametri operativi da rispettare per garantire che il riutilizzo delle acque reflue affinate (per uso irriguo, civile ed industriale) sia sicuro, efficace e conforme agli obiettivi normativi.

Per le industrie, rispettare questi standard implica l’adozione di tecnologie di trattamento avanzate, come sistemi di filtrazione e depurazione biologica, in grado di garantire il rispetto dei parametri normativi.

Gestione delle acque reflue: tecnologie e approcci esistenti

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Un’efficace gestione delle acque reflue rappresenta una sfida cruciale per le industrie moderne, che devono bilanciare esigenze ambientali, normative e di efficienza economica.

Per far fronte alla sfida, diverse tecnologie offrono soluzioni innovative per il trattamento e il riutilizzo dell’acqua, adattandosi alle caratteristiche specifiche dei reflui e ai requisiti dei diversi settori industriali.

Tra le principali tecnologie si segnalano:

  1. Osmosi inversa. Il processo, altamente energivoro, sfrutta una tecnologia avanzata che utilizza membrane semipermeabili per rimuovere fino al 99% dei solidi disciolti, garantendo una qualità elevata dell’acqua trattata.
     
  2. Filtrazione a membrana. Questa tecnologia, particolarmente efficace per eliminare particelle, batteri e microrganismi, comprende microfiltrazione, ultrafiltrazione e nanofiltrazione, ognuna adatta a specifiche esigenze industriali.
     
  3. Trattamento biologico. Caratterizzata da un’attenta gestione e tempistiche di trattamento mediamente più lunghe, questa soluzione ecologica utilizza batteri e microrganismi per degradare i contaminanti organici presenti nei reflui.
     
  4. Evaporazione. Ideale per ridurre il volume di reflui difficili da trattare, l’evaporazione è particolarmente indicata per i settori che gestiscono scarti ad alta concentrazione di sostanze tossiche o inorganiche. Questa tecnica utilizza il riscaldamento per trasformare l’acqua reflua in vapore, separandola dai contaminanti solidi e concentrando i residui.

Tecnologie e settori: le innovazioni più utilizzate

Il trattamento e il riuso delle acque reflue industriali sta assumendo un ruolo centrale nelle strategie di sostenibilità delle imprese, soprattutto in quei settori dove il consumo idrico rappresenta un elemento fondamentale della produzione.

Un esempio emblematico è rappresentato dall'industria tessile, che storicamente fa un uso intensivo di acqua, in particolare nei processi di tintura e lavaggio. In questo contesto, tecnologie come l'osmosi inversa stanno rivoluzionando la gestione delle risorse idriche, permettendo la depurazione delle acque reflue, che vengono rese idonee al riuso, consentendo di ridurre significativamente i prelievi idrici e le quantità di reflui da smaltire.

Un altro caso rilevante è dato dall'industria chimica e da quella farmaceutica che si stanno orientando verso tecnologie avanzate come i sistemi di evaporazione a compressione meccanica, progettati per trattare acque altamente contaminate, trasformandole in una risorsa nuovamente disponibile.

Sebbene ogni comparto adotti soluzioni specifiche in funzione delle proprie esigenze produttive, il denominatore comune è rappresentato dall’impegno verso una gestione più razionale e sostenibile dell'acqua, elemento imprescindibile per lo sviluppo industriale del futuro.

Riuso e recupero: economia circolare e sostenibilità

Il riutilizzo delle acque trattate si colloca al centro delle strategie di economia circolare, offrendo vantaggi ambientali ed economici significativi.

La Circular Economy Strategy della Commissione Europea ed il New Circular Economy Action Plan for a Cleaner and More Competitive Europe del 2020 prevedono la promozione del recupero e del riciclo delle acque.

Recuperare e reimpiegare l’acqua riduce la dipendenza dalle risorse naturali, tutela gli ecosistemi idrici e abbassa i costi operativi legati al prelievo e allo smaltimento.

Grazie a tecnologie avanzate, come i sistemi a membrana biologica (MBR) e la nanofiltrazione, è possibile recuperare e ottenere acqua di qualità elevata per il riuso. Si tratta di soluzioni che, assicurando una corretta gestione delle risorse secondo i principi di economia circolare, possono aiutare le aziende a vincere la sfida della competitività nel rispetto della sostenibilità ambientale.

Sintesi e prospettive future: l'industria come pilastro della sostenibilità idrica

In un mondo sempre più colpito dalla scarsità idrica e da violente e improvvise precipitazioni, il settore industriale, spinto da normative stringenti e supportato da incentivi economici, ha la possibilità di diventare un motore di innovazione e sostenibilità, contribuendo attivamente alla salvaguardia delle risorse naturali e al benessere delle generazioni future.

Tecnologie come l’osmosi inversa, la filtrazione a membrana e la fitodepurazione dimostrano come sia possibile coniugare innovazione e tutela ambientale grazie a un riuso delle acque che non solo riduce l’impatto ambientale, ma consente alle aziende di abbattere i costi operativi e migliorare la propria efficienza.

Case history: fitodepurazione nel settore automotive

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Una delle metodologie più innovative per il trattamento delle acque industriali è proprio la fitodepurazione, un processo naturale che comporta l’assorbimento e la degradazione biologica per il trattamento delle acque reflue attraverso l’utilizzo di piante aquatiche.

Edison NEXT ha studiato e sviluppato un progetto per il riutilizzo delle acque di processo tramite fitodepurazione presso uno stabilimento del settore automotive nel Nord Italia, dimostrando come questa tecnologia possa essere applicata con successo anche al settore dell’industria meccanica, caratterizzato da acque molto povere di sostanza organica.

L’impianto di fitodepurazione di Edison NEXT, ecologico ed efficiente, è dotato di una vasca di fitodepurazione a flusso sommerso verticale di 2.500 m², in cui sono piantumate 4 essenze vegetali di specie compatibili con l’ecosistema della Riserva naturale delle Baragge.

All'interno del bacino impermeabilizzato, il substrato ghiaioso e un sistema di piante lavorano in sinergia per depurare l'acqua.

Questo sistema permette di ridurre del 60% lo scarico di acque reflue in acque superficiali, limitando il prelievo di acqua primaria in ingresso allo stabilimento in modo del tutto naturale e migliorando l’efficienza complessiva dell’impianto.

Con questo progetto Edison NEXT conferma il suo impegno a favore della circular economy, con l’obiettivo di affiancare industrie e territori nella realizzazione di percorsi di decarbonizzazione in grado di coniugare la riduzione dei consumi e l’impatto ambientale con l’esigenza di preservare la competitività.

In particolare, nell’ambito della gestione e trattamento acque, Edison NEXT sviluppa azioni mirate al risparmio e al riutilizzo delle acque industriali e reflue ai fini di ridurre l’impronta idrica degli impianti delle industrie, con l’obiettivo di chiudere il ciclo delle acque. L’azienda, inoltre, progetta e realizza interventi volti a rendere più resiliente il sistema idrico delle realtà industriali anche attraverso la realizzazione di bacini artificiali e/o altri sistemi di accumulo in grado di captare le acque meteoriche1 anche in un regime, come quello attuale, caratterizzato da eventi climatici estremi.

Il tema della sostenibilità delle industrie pesanti (in particolare chimiche e farmaceutiche) è stato al centro del webinar “La formula per la sostenibilità del chimico-pharma”, organizzato da Edison NEXT in collaborazione con Digital360, trasmesso il 29/10/24 e disponibile on-demand. Un talk per scoprire strumenti e soluzioni di decarbonizzazione e di economia circolare, per vincere la sfida della competitività, grazie a una corretta gestione delle risorse (energia, acqua, rifiuti).

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1 Già il report 2012 dell’Agenzia Ambientale Europea Towards efficient use of water resources in Europe indicava la raccolta delle acque meteoriche come uno strumento per aumentare l'efficienza nell’uso dell’acqua.

TOPIC / TAG

Circular economy
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