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Biotech

L'impianto di produzione
di biometano di Caivano

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Biotech

L'impianto di produzione
di biometano di Caivano

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L'impianto di produzione
di biometano di Caivano

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Biotech è un impianto di produzione di biometano, attualmente in fase di sviluppo, localizzato nella zona nord-orientale del comune di Caivano (Napoli).

I lavori di costruzione sono partiti a novembre 2023 e si prevede che saranno ultimati entro la fine del 2025.

L’impianto è dimensionato per trattare 80mila tonnellate di rifiuti all’anno, costituiti da Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano e da sfalci di potatura, e per avere una produzione a regime di circa 1.000 standard metri cubi ora di biometano. Il gas verde prodotto verrà immesso per la maggior parte nella rete Snam e sarà destinato alla decarbonizzazione del settore dei trasporti.

I rifiuti, che proverranno dai comuni limitrofi della provincia di Napoli, saranno sottoposti a un processo di digestione anaerobica per essere trasformati in due nuove materie prime: biometano e compost di qualità, da usare per il giardinaggio e in agricoltura.

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L’impianto si estenderà su un’area complessiva di circa 26.000 metri quadrati che ospiterà strutture completamente chiuse in cui si svolgeranno le fasi di lavorazione, come la ricezione dei rifiuti, il pretrattamento e il compostaggio (in una struttura dedicata), la digestione anaerobica, la purificazione del biogas prodotto (upgrading).

L’impianto sarà dotato, nelle varie fasi di lavorazione, di sistemi di aspirazione dall’aria esausta che sarà inviata al trattamento in biofiltri; di un impianto di trattamento acque per la depurazione dei reflui liquidi prodotti che saranno riutilizzati nel processo; di un sistema di telegestione per il monitoraggio di tutti i parametri operativi produttivi e manutentivi; e di un sistema di videosorveglianza del sito mediante telecamere e termocamere.

11/2023 - 12/2025
Durata lavori
80 kton/y
Rifiuti trattati
~ 1.000 Scm/h
Biometano prodotto

Territorio

Biotech va incontro all’esigenza del territorio di creare una filiera per la produzione di energia rinnovabile e sostenibile, generando ricadute positive anche in termini di sviluppo economico e occupazionale.

Il progetto risponde, inoltre, agli obiettivi del Piano Ragionale di Gestione dei Rifiuti della Campania che prevede la valorizzazione degli scarti del territorio, attraverso un loro recupero per la generazione di energia e compost di qualità, riducendo lo smaltimento dei rifiuti fuori regione (e dei relativi costi) e nelle discariche.

Il biometano prodotto dall’impianto di Biotech, grazie all’immissione nella rete nazionale gas esistente, sarà messo a disposizione dell’intero territorio nazionale con l’obiettivo di sostenere la decarbonizzazione dei trasporti pesanti, uno dei settori critici in termini di sostenibilità. 

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Processo

La trasformazione dei rifiuti in biometano e compost prevede una serie di fasi.

Prima di tutto la Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano (FORSU) deve essere sottoposta a un pretrattamento che separa la materia organica dai materiali “intrusi” come plastica, metalli ferrosi e inerti, per evitare problemi nella successiva fase di processo e assicurare la massima efficienza dell’impianto. Questi materiali vengono stoccati e avviati verso le rispettive catene di riciclo e recupero.

La materia organica, così depurata, passa alla fase di digestione anaerobica, dove all’interno di biodigestori riscaldati e in assenza di ossigeno, popolazioni di “batteri ed enzimi metanigeni” decompongono i materiali per operare una trasformazione biologica del rifiuto in biogas grezzo, ovvero in un prodotto composto per circa il 60% da biometano e per circa il 40% da anidride carbonica, oltre ad altre piccole impurità. Il processo di digestione anaerobica avviene in regime di mesofilia, ovvero in un ambiente con una temperatura controllata di circa 37 gradi, garantita da un cogeneratore alimentato dal biometano autoprodotto in sito e, se necessario, dal gas naturale proveniente dalla rete. 

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Il biogas grezzo per diventare biometano subisce il processo finale di raffinazione e purificazione, che avviene nell’unità di upgrading. Qui, a una fase di pretrattamento in cui le impurità vengono abbattute con un sistema a carboni attivi, segue una seconda fase in cui membrane selettive separano il metano dall’anidride carbonica.

Il biometano in uscita dalla sezione di upgrade viene avviato alla cabina di connessione della rete di trasporto del gas, composta da una sezione di analisi e misura del biometano e da una sezione di compressione.

Dal processo di digestione anaerobica, oltre al biogas, si ottiene anche un ulteriore materiale residuo detto digestato che viene inviato a centrifughe ad alta efficienza, che ne separano la parte solida da quella liquida. Il materiale solido ottenuto, insieme agli sfalci da potatura, viene poi avviato a una ulteriore fase di digestione aerobica per essere infine trasformato, in compost, da utilizzare per il giardinaggio e per l’agricoltura.

La frazione liquida, invece, viene sottoposta a un processo di trattamento da cui si ottiene acqua depurata che viene, in parte, riutilizzata all’interno del sito.

L’aria esausta prodotta durante tutto il processo di trasformazione viene purificata attraverso una serie di biofiltri in modo da evitare manifestazioni odorigene fastidiose.

Per il processo di digestione anaerobica, l’impianto Biotech utilizza tecnologia “wet” (digestione a umido), a flusso completamente miscelato, in regime di temperatura mesofilo. Grazie a questa tecnologia, il rifiuto solido in entrata viene reso liquido, con un tenore di sostanza secca intorno all’8%.  

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