
L’impianto di teleriscaldamento di Ciriè, in provincia di Torino, è stato progettato per essere alimentato in parte da una centrale cogenerativa a gas naturale e in parte da una caldaia a biomassa legnosa.
Entrato in funzione nella stagione termica 2020, l’impianto di Ciriè, realizzato da ETC Ecotermica Ciriè, società di Edison NEXT, è attualmente costituito da una centrale di cogenerazione a gas e da una rete di distribuzione di 10 km, per la quale è previsto un ulteriore ampliamento di circa 5 km. Il teleriscaldamento di Ciriè serve quasi 1.000 famiglie, oltre a edifici pubblici e commerciali, coprendone le necessità di riscaldamento e acqua sanitaria, per un fabbisogno termico annuo complessivo pari a 8,7 GWh (anno 2024), assicurando al contempo una produzione di energia elettrica pari a 11,7 GWh all’anno, che viene per la maggior parte immessa in rete.
Più nel dettaglio la centrale di produzione si estende su una superficie di 5.000 mq nella zona industriale di Via San Maurizio e ospita un impianto cogenerativo ad alto rendimento alimentato a gas naturale di potenza pari a 4,4 MW elettrici e 4,45 MW termici, cui è abbinata una pompa di calore per il recupero dei reflui termici, oltre a 2 caldaie a gas di backup con potenza termica totale pari a 9,6 MW, che garantiscono la continuità del servizio in situazioni emergenziali qualora ci siano interventi di manutenzione o in caso di malfunzionamento dell’impianto. È presente, inoltre, un serbatoio di accumulo termico della volumetria pari a 2.000 m3, che consente di immagazzinare energia termica e migliorare l’efficienza dell’impianto.
Confrontando la situazione ante (2020) e post operam (2024) sui bilanci emissivi1 risulta che il teleriscaldamento di Ciriè permette un abbattimento, a livello globale, delle emissioni di CO2 di 1.696 tonnellate all’anno (-24%). Inoltre, è stata registrata una riduzione del consumo di energia primaria non rinnovabile di circa 869 tonnellate equivalenti di petrolio all’anno (-28%) e un risparmio di circa 488.381 metri cubi all’anno di gas naturale (–15,4%).
Piano di sviluppo

Per l’impianto di Ciriè è allo studio un piano di sviluppo, che prevede sia il potenziamento del sistema di generazione sia l’ampliamento della rete e che consentirà di raddoppiare il bacino delle famiglie servite. Il fabbisogno termico complessivo che si andrà così a soddisfare supererà i 20 GWh termici all’anno e di conseguenza aumenterà anche la produzione elettrica.
Il piano prevede l’ampliamento della rete di distribuzione di circa 5 km e il potenziamento del sistema di generazione tramite l’installazione di una caldaia alimentata a biomassa legnosa proveniente da filiera corta locale. In particolare, verrà utilizzato cippato di legno vergine proveniente da manutenzione boschiva, valorizzando le risorse locali e favorendo lo sviluppo di un’economia di corto raggio.
L’evoluzione dell’impianto consentirà di incrementare ulteriormente i benefici ambientali, sia in termini di abbattimento delle emissioni di CO2 sul territorio, sia in termini di riduzione dei consumi di energia primaria non rinnovabile.
Territorio
L’impianto di teleriscaldamento è ubicato nella zona industriale di Via San Maurizio di Ciriè, cittadina piemontese di circa 18.000 abitanti che presenta una configurazione urbanistica caratterizzata da una elevata densità abitativa.
La realizzazione dell’impianto va incontro all’esigenza dell’amministrazione locale di favorire percorsi di efficientamento energetico del territorio volti al miglioramento della qualità dell’aria e alla riduzione delle emissioni di CO2.
Inoltre, essendo pensato per funzionare a biomassa legnosa proveniente da filiera corta, il teleriscaldamento di Ciriè permetterà anche di valorizzare le risorse locali, favorendo la gestione e la salvaguardia delle aree boschive, in ottica di economia circolare. Per il funzionamento della caldaia a biomassa, infatti, serviranno circa 3.700 tonnellate all’anno di cippato di legna, derivante da scarti di produzione, dal recupero di sfalci di potatura e di resti di eventi alluvionali e dalla manutenzione delle aree boschive. In questo modo l’utilizzo della biomassa diventa anche lo strumento per prendersi cura del patrimonio boschivo, attività fondamentale per tutelare il territorio e prevenire frane e incendi.
Dotarsi di impianti di questo tipo rappresenta anche l’occasione per rafforzare il dialogo con le comunità locali e diffondere l’importanza della cultura della sostenibilità e della condivisione di energia, attraverso la realizzazione di percorsi educativi nelle scuole locali volti a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi legati alla produzione di energia green.
Lo sviluppo ulteriore della rete di teleriscaldamento diventa, inoltre, l’occasione per realizzare ulteriori interventi di miglioramento del territorio e degli spazi urbani: dal rifacimento del manto stradale all’installazione di una rete di corrugati sotterranei che diventano un’infrastruttura chiave per consentire interventi di manutenzione dell’impiantistica urbana e di servizi smart senza comportare lavori invasivi e che creano disagi al traffico e alla cittadinanza.
Processo
Attualmente l’impianto di teleriscaldamento di Ciriè è costituito da una centrale di cogenerazione a gas per la produzione di energia termica ed elettrica e da una rete di distribuzione che, grazie al trasporto di un fluido termovettore (acqua calda), garantisce riscaldamento e acqua sanitaria agli edifici allacciati.
Nella configurazione attuale la produzione di energia elettrica e termica avviene attraverso l’immissione di gas naturale all’interno di un cogeneratore ad alto rendimento (con motore endotermico) con potenza pari a 4,40 MW elettrici e 4,45 MW termici. Il processo di combustione generato, azionando il motore, fa muovere l’alternatore (o generatore elettrico) che converte l’energia meccanica in elettrica. L’energia elettrica così prodotta viene per la maggior parte (95%) immessa in rete, e in piccola parte (5% della produzione annua) utilizzata per il funzionamento dell’impianto. L’energia termica di scarto generata durante il processo di produzione di energia elettrica viene catturata e recuperata tramite lo scambio con l’acqua e immessa per l’85% direttamente nella rete di teleriscaldamento. Il restante 15% del calore di scarto prodotto, non avendo una temperatura adeguata, viene fatto passare attraverso una pompa di calore di recupero, alimentata dall’energia elettrica prodotta dal cogeneratore, per essere reimmesso nel circuito a una temperatura adeguata.
La rete è costituita da un gruppo di tubazioni primarie che alimentano quelle secondarie, per sfociare successivamente all’interno delle sottostazioni di scambio termico localizzate presso i singoli edifici. In corrispondenza di questi dispositivi, il liquido termovettore cede il calore mediante uno scambiatore all’impianto centralizzato delle utenze, che consente di riscaldare gli ambienti e l'acqua calda sanitaria.
All’interno delle tubazioni della rete viene immessa acqua calda con temperatura in mandata pari a circa 90°C e temperatura di ritorno di circa 60°C.

Vantaggi
L’impianto di teleriscaldamento di Ciriè assicura vantaggi, ambientali ed economici, oltre a una maggiore sicurezza.
L’impianto infatti ha un impatto ambientale ridotto, in grado di contenere le emissioni, sia grazie all’utilizzo di un sistema di cogenerazione ad alta efficienza, sia grazie alla sostituzione delle caldaie condominiali con una unica centrale di cogenerazione più efficiente, monitorata e sicura. Inoltre, nel caso di utilizzo della biomassa legnosa, il teleriscaldamento di Ciriè arriva ad avere una forte valenza green, poiché permette la trasformazione di scarti in energia, secondo i principi dell’economia circolare.
Dal punto di vista economico gli utenti che scelgono di allacciare l’impianto condominiale al teleriscaldamento ottengono: una riduzione in bolletta del 5% rispetto ai costi storici, l’allaccio gratuito alla rete, un risparmio legato al venir meno delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria e legato alla sostituzione periodica (ogni 10-15 anni) della caldaia, l’annullamento dei costi di gestione della caldaia condominiale e delle infrastrutture a essa collegate (impianti antincendio, canne fumarie, controllo fumi, ecc.) e un incremento di valore degli immobili legato al miglioramento della classe energetica.
Anche gli standard di sicurezza migliorano: con il passaggio al teleriscaldamento si evitano sistemi di combustione nelle centrali termiche degli edifici, eliminando così il rischio di incendio e scoppio. Un aspetto che assume ancora più rilevanza nel caso di utenze pubbliche o del terziario (scuole, strutture sanitarie, teatri, etc.).
L’impianto centralizzato garantisce, infine, facilità di gestione e controllo: calore e acqua calda sanitaria sono sempre disponibili, gli orari e le temperature di funzionamento possono essere personalizzati nell’arco della giornata, i consumi possono essere contabilizzati per singolo edificio, utenza e ambiente.
[1] ll totale delle emissioni evitate è calcolato confrontando le emissioni dell’impianto cogenerativo con le emissioni che ci sarebbero state in assenza di esso. Per il gas metano, è stato utilizzato il fattore di emissione dell’inventario nazionale UNFCCC. Per l'energia elettrica prodotta dalla centrale di teleriscaldamento e immessa nella Rete Elettrica Nazionale è stato utilizzato il coefficiente emissivo del parco termoelettrico italiano (Fonte: Rapporto ISPRA 404/2024).
Info e modulistica
Pronto intervento
Il pronto intervento per segnalazione di dispersioni dall’impianto di teleriscaldamento, irregolarità, interruzioni nella fornitura o danneggiamenti a parti visibili dell’impianto è gratuito e attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno.
Numero pronto intervento: 800 21 51 03
Richieste di informazioni e reclami
Per segnalazioni, reclami e richieste di informazioni contrattuali invia una mail al seguente indirizzo:
Servizio clienti telefonico e amministrazione
Telefono sede operativa: 0171 918530
Uffici sede operativa: Via San Maurizio 186, 10073 Ciriè (TO)
Modulistica
Mix dei combustibili utilizzati per la produzione dell'energia termica
ETC ha utilizzato il 4,06% di energia rinnovabile prodotta da pompe di calore per la produzione dell’energia termica immessa in rete nel 2024. Il restante 95,94% proviene da fonti non rinnovabili.