Il fotovoltaico in Italia continua a segnare numeri in crescita, confermando di essere la tecnologia più matura e interessante per lo sviluppo di un percorso di transizione energetica. Questo anche grazie al Power Purchase Agreement (PPA), uno strumento che approfondiremo più avanti.
Secondo il Rapporto Statistico annuale del GSE sul solare fotovoltaico, in Italia a fine 2022, si è registrato un aumento di oltre il 20% degli impianti installati rispetto al 2021, arrivando complessivamente a quota 1,2 milioni, per una potenza complessiva di 25 GW, anche in questo caso in crescita (+10,9%).
È importante notare che gli impianti installati di potenza inferiore o uguale a 20 kW costituiscono quasi il 94% del totale in termini di numerosità e il 26% in termini di potenza.
La tendenza alla crescita delle installazioni di fotovoltaico dovrebbe essere confermata anche nei prossimi anni: dal 2023 al 2030 è previsto un aumento del 12% (Building a competitive solar-PV supply chain in Europe» - Mckinsey, 2022), con un incremento più marcato tra aziende e residenziale (+ 205%) rispetto agli impianti utility scale (+ 172%), rivelando la tendenza a privilegiare una generazione più distribuita sul territorio.
Il potenziale di installazione per gli impianti utility scale è localizzato principalmente al Sud e nelle isole, mentre è al Nord quello per gli impianti small scale, che hanno bisogno di essere in prossimità delle utenze che consumano l’energia autoprodotta.
Ricordiamo che lo scenario REPower EU al 2030 tratteggia una potenza fotovoltaica installata che aumenterà fino a 601GW.
Perché il fotovoltaico conviene: i costi e la produzione delocalizzata
Incrociando i dati dei vari rapporti di settore, si rileva che i costi del fotovoltaico sono in costante discesa negli ultimi anni: si registra un calo di oltre il 70% rispetto al 2008.
Negli anni della pandemia e, a causa del conflitto bellico russo-ucraino, la volatilità del mercato energetico ha influito anche sui costi del fotovoltaico, comportandone oscillazioni preoccupanti, ma ad oggi, i prezzi seguono un trend al ribasso.
Il fotovoltaico, quindi, sta diventando sempre più competitivo dal punto di vista economico, in linea con la diminuzione pre-pandemia.
A breve, potrebbero esserci ulteriori sviluppi del fotovoltaico grazie a un sistema incentivante e virtuoso che permette la condivisione dell’energia prodotta nell’ambito di Comunità Energetiche Rinnovabili tra le industrie, il settore terziario e gli edifici della pubblica amministrazione.
Un ulteriore motivo che spiega la costante crescita di questa tecnologia oramai matura sta nel fatto che si può delocalizzare: impianti installati al Sud possono, ad esempio, fornire energia a realtà localizzate nel nord Italia attraverso il PPA.
Power Purchase Agreement (PPA): cosa è, come funziona, quali i vantaggi
Il PPA - Power Purchase Agreement - è uno strumento utilizzato dalle aziende nel loro percorso di decarbonizzazione che permette ai clienti di avere con il produttore di energia, proprietario dell’impianto fotovoltaico, accordi a prezzo fisso e di lungo periodo sulla fornitura dell’energia.
Esistono diverse tipologie di Power Purchase Agreement che si adattano alle differenti esigenze: in base allo spazio presente in situ si può, infatti, scegliere tra un PPA on-site oppure off-site.
Si parla di PPA on-site quando produttore di energia e azienda sono vicini fisicamente; quindi, l’accordo prevede la fornitura diretta dell’energia elettrica autoprodotta tramite fotovoltaico. Se però l’azienda non ha spazi adeguati o sussistono vincoli tali da rendere impossibile costruire un impianto in sede, si parla di PPA off-site, in cui il produttore fornisce energia da fonti rinnovabili all’azienda tramite la rete pubblica. Quest’ultima formula permette di consumare energia rinnovabile prodotta in un’area geograficamente distante dal sito aziendale.
In Italia i contratti PPA non sono ancora molto diffusi come nel resto dell’Europa: da noi la potenza installata è solo il 2% rispetto a quella totale europea, nonostante in Italia l’irraggiamento solare renda competitivo il costo di produzione dell’energia fotovoltaica.
Power Purchase Agreement: l’esempio di Berco
Edison Next, società del gruppo Edison che ha la missione di accompagnare clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione, è fortemente impegnata nello sviluppo di soluzioni di autoproduzione come il fotovoltaico.
In questo ambito, Edison Next ha recentemente avviato un percorso con Berco, società del Gruppo Thyssenkrupp specializzata nella fabbricazione di componenti e sistemi sottocarro per macchine movimento terra cingolate e attrezzature per la revisione e la manutenzione di tali componenti.
Grazie alla recente sigla di un contratto Power Purchase Agreement on site della durata di 20 anni con Berco, infatti, Edison Next si occuperà della progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di un impianto fotovoltaico a terra di potenza pari a 7,1 MWp per il sito di Copparo (FE), storico e principale stabilimento di Berco, considerato uno dei poli produttivi più grandi al mondo nel suo settore, che si estende su un’area di 550.000 mq e conta circa 1.400 dipendenti.
Il nuovo impianto fotovoltaico coprirà una superficie di 96.000 mq totali e sarà costituito da 70 inverter e da 11.600 moduli PV, montati per la maggior parte su strutture a inseguimento monoassiali e per la restante parte su strutture fisse.
L’impianto sarà in grado di produrre circa 11.000 MWh all’anno, consentendo di coprire il 9% del fabbisogno di energia elettrica dello stabilimento tramite fonti rinnovabili, evitando l’emissione di 3.800 tonnellate di CO2 l’anno.*
Si tratta di uno dei pochi impianti di “taglia grande” che potrà vantare l’Italia: il Rapporto Statistico annuale del GSE sul solare fotovoltaico segnala infatti che gli impianti fotovoltaici installati con potenza maggiore di 5 MW sono meno dell’1% e, di questi, quelli installati su siti industriali rappresentano solo il 10%.
* Metodologia di calcolo ottenuta confrontando la produzione da fonte rinnovabile rispetto a produzione da parco termoelettrico italiano (utilizzando fattore emissivo del parco termoelettrico italiano definito nei rapporti ISPRA)
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